Il Castello di Chambord (47°36′57.8″N - 1°31′02″E)
Il castello di Chambord è il più vasto dei castelli della
Loira e, a mio parere è anche il "castello" per eccellenza. È stato costruito tra il 1519 ed il 1547 nei pressi di un’ansa del fiume
Cosson, corso d'acqua affluente del Beuvron che si getta poi a sua volta nella
Loira.
Il castello sorge all'interno di un dominio boscoso di 5440 ettari , circondato
da un muro di cinta lungo ben 32
km che lo rende il più grande parco forestale chiuso
d'Europa. I cervi ed i cinghiali sono gli abitanti più rappresentativi dei suoi
boschi.
Una vista del dominio di Chambord (foto reperita in rete) |
Il vasto dominio boscoso di Chambord fu acquistato nel 1392
dalla famiglia d'Orlèans dai precedenti proprietari, i conti di Blois. Quando
il duca d'Orlèans divenne re di Francia nel 1498 col nome di Luigi XII, il
dominio divenne proprietà della Corona.
Nel 1516 Francesco I tornò dall'Italia con Leonardo da Vinci
e col desiderio di realizzare un grande edificio sullo stile del rinascimento
italiano. Nel 1519 l 'area
di Chambord fu scelta per la costruzione di una residenza di caccia e dal 1526
ben 1800 operai lavorarono alla realizzazione del castello. I lavori si
conclusero nel 1547, dopo molti ingrandimenti successivi al primo progetto, con
l'ala degli appartamenti reali. Francesco I passò davvero poco tempo a Chambord
prima della sua morte.
Nel 1639 Luigi XIII lo donò a suo fratello Gastone
d'Orléans. Luigi XIV sottopone nel 1684 la residenza a nuovi lavori per far
coprire la cappella e per far collegare tra loro i quattro appartamenti del
vestibolo nord del primo piano per farne le sue stanze.
Dal 1725 al 1733 il castello fu occupato da Stanislao
Leszczyński, re detronizzato di Polonia e suocero di Luigi XV. Dal 1745 al 1750
servì da caserma al reggimento di Maurizio di Sassonia, il quale vi prese
residenza stabile. Nel 1792 il governo rivoluzionario ne pose in vendita i
mobili. Napoleone donò la residenza al maresciallo Berthier, la cui vedova poi
lo vendette ad Henri d'Artois, duca di Bordeaux, che prese allora anche il
titolo di conte di Chambord. Carlo X lo occupò per un breve periodo durante il
quale lo fece sommariamente restaurare. Durante la guerra franco-tedesca del
1870 servì come ospedale di campagna. Dal 1883 Chambord appartenne alla
famiglia ducale di Parma.
Dal 1930 il dominio è di proprietà dello stato francese che
lo gestisce tramite l'Associazione amici di Chambord. Nel 1947 iniziò un
imponente restauro del castello che lo fece divenire la notevole attrazione
turistica che è oggi.
Il castello di Chambord possiede senza dubbio una silhouette
molto particolare e costituisce una grande espressione architettonica dello
stile rinascimentale. La sua facciata è lunga ben 128 metri , ha 440 locali,
più di 80 scale, 365 camini ed 800 capitelli scolpiti. Sul tetto Francesco I
fece incastonare dei frammenti di ardesia in modo da far sembrare il castello costruito
in marmo.
Nella sua realizzazione si nota l'influenza di Leonardo da
Vinci, che ha lavorato come architetto alla corte di Francesco I, e quella di
Domenico da Cortona (allievo di Giuliano da Sangallo).
Lo straordinario scalone a doppia elica al centro dell'edificio
principale rivela lo stile di Leonardo da Vinci.
La scala a doppia elica progettata da Leonardo da Vinci |
Esso è composto da due scale a chiocciola
rotanti nello stesso senso che non si incrociano mai. Percorrendolo fino
all'ultimo piano raggiungibile si ha accesso alla terrazza, anch'essa ispirata
da un'idea di Leonardo, che offre una stupenda vista del fiume, del bosco
circostante il castello e dei numerosi camini e capitelli che ornano la
costruzione. La terrazza gira attorno a tutta la struttura del mastio e
permette di volgere lo sguardo a 360° sul panorama circostante. La sommità
dello scalone è sormontato da una torre lanterna.
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