Lanzarote. (29°4′8″ N, - 13°37′30″ W.)
Le fredde acque dell’oceano Atlantico martellano
incessantemente le coste frastagliate dell’isola e le inquietanti spiagge di sabbia nera. Il vento soffia incessante su un paesaggio
brullo devastato da antiche eruzioni vulcaniche. Ampie spaccature causate da
intensi movimenti sismici sono visibili ovunque. Eppure, anche qui c’è vita.
Una delle numerose fenditure del suolo roccioso |
Il 1º settembre del 1730, dopo un lungo periodo segnato da
terremoti più o meno forti e altri inequivocabili segnali, inizia una lunga serie
di intense eruzioni vulcaniche che in
sei anni sconvolgerà un terzo dell'isola con fiumi di lava, nuvole di
cenere, lapilli e crateri che si aprono un po’ dovunque . Al termine della fase
eruttiva la fisionomia dell'isola di Lanzarote sarà completamente diversa da
quella fino ad allora conosciuta.
Lanzarote è l'isola più nord-orientale dell'arcipelago
spagnolo delle Isole Canarie. Deve il suo nome a Lanzerotto Malocello, il
navigatore genovese, originario di Varazze (SV), che per primo la scoprì nel
1312 e che la occupò per diverso tempo. Con la superficie di 806 km2 è la quarta isola dell'arcipelago, la
popolazione è di circa 140.000 abitanti. Il principale centro dell'isola è
Arrecife. Amministrativamente l'isola è compresa nella provincia di Las Palmas.
La principale attrattiva turistica dell'isola è il Parco
Nazionale del Timanfaya, la "Montaña del Fuego"
situato nella parte occidentale e caratterizzato dal
paesaggio vulcanico.
Il paesaggio del "Parque Nacional de Timanfaya" |
Altre attrattive turistiche sono le grotte di Jameos del
Agua e la Cueva
de los Verdes, antichi tunnel lavici e “el Golfo” resti di un antico cratere
vulcanico in riva al mare.
"El Golfo" |
Nonostante la sua esistenza, come quella delle altre isole,
sia conosciuta fin dell'epoca romana Lanzarote rimane tagliata fuori del mondo
civilizzato e quando nel 1312 il navigatore genovese, Lanzarotto Malocello, la
riscopre la trova abitata da una popolazione che vive ancora all'età della
pietra che viene chiamata Guanci. Il Malocello visse a Lanzarote per ben
vent'anni senza mai conquistarla e fu scacciato da una rivolta dei nativi. La
conquista riuscì nel 1402 invece al normanno Jean de Béthencourt che vi si
stabilì prima di colonizzare anche Fuerteventura.
Nel 1500 l 'isola
vive un secolo di terrore a causa delle continue scorrerie dei pirati
maghrebini che la saccheggiano ripetutamente costringendo i suoi abitanti ad
abbandonare le coste e rifugiarsi nell'entroterra.
Lanzarote è oggi una meta turistica molto gettonata con una
fiorente agricoltura. Appartiene, come
tutto l’arcipelago delle Canarie, alla Spagna
Una parte dell'isola è caratterizzata dalla coltivazione di
vigne molto particolari.
I vigneti di La Geria |
A La
Geria le piante dei vigneti sono poste all’interno di
buche protette dal vento con dei piccoli muretti circolari a secco.
Sopra
questi terreni, viene steso un fine strato di cenere vulcanica che assorbendo
la rugiada notturna, procura il grado di umidità necessario alle piante. A La Geria , si produce un’ottima
Malvasia.
Altre coltivazioni sono quelle della frutta esotica: papaya,
avocado, mango e platano e tanti altri prodotti tipici, come il miele di palma,
la marmellata di cactus, la crema di banane tropicali, ed anche le "papas
arrugadas" (patate tipiche delle Canarie, bollite in acqua salata e
servite con salsa all'aglio e yogurt o piccante).
Ampiamente coltivata anche l'aloe vera che in passato era
considerata sacra dagli indigeni Guanci. La pianta è sfruttata per molti scopi:
il succo è usato come bevanda energetica, ricostituente, inoltre i derivati
sono usati per la loro azione lenitiva e nella cosmesi.
(Tutte le foto sono di Graziano e Daniela Lenci)
Commenti
Posta un commento