Ceylon Tea, le origini della bevanda più diffusa al mondo ( 7° 52' 23" N - 80° 46' 18" E)
Le piantagioni dello Sri Lanka, l’isola a sud-est
dell’India, sono situate ad un’altitudine che va dai 600 ai 2500 metri , nel cuore
dei massicci montagnosi sotto il sole splendente in un’aria pura e sana.
Questo tè acquisisce così il suo profumo ed il suo bel
colore dorato.
Ceylon è il terzo produttore ed il primo esportatore
mondiale di tè. I tè prodotti vengono classificati sulla base dell’altitudine
delle piantagioni da cui provengono.
La pianta del Tè |
le più famose regioni per la coltivazione del Tè sono:
Nuwara Eliya – la più elevata del paese che fornisce tè di
ottima qualità tanto da essere considerato lo “champagne” dei tè di Ceylon, dona una tazza leggera,
brillante, dal gusto delicato e molto profumato.
Dimbula – ad ovest dei massicci montagnosi centrali ed ha
un’altitudine media di 1250
metri . Il monsone da Dicembre a Marzo provoca abbondanti
precipitazioni ad est mentre nella parte ad ovest della regione il clima è
secco e fresco. Il tè che vi viene raccolto è caratterizzato da un aroma
potente ed un corpo particolarmente ricco.
Uva – ad est della regione di Dimbula, i suoi tè hanno una
reputazione mondiale grazie ai venti secchi che soffiano sulla regione e che rendono
questi tè ricchi di carattere, dal sapore fine e dal grande profumo.
Potrà sembrare strano a molti ma la storia del Ceylon Tea
inizia con il caffè.
Per la
Corona Britannica , il possesso della Colonia era considerato
vitale per gli interessi in India ed in Estremo Oriente ma, i costi per il
mantenimento della presenza militare e per le infrastrutture necessarie alla
loro sicurezza erano proibitivi. Si decise allora di sfruttare intensamente la
coltivazione del caffè che, nelle regioni centrali dell’isola nasceva
spontaneamente. Così, con l’ampliamento delle piantagioni e la costruzione di
una rete di infrastrutture per favorire il trasporto dei prodotti e la loro
esportazione, la Colonia
iniziò a produrre ingenti profitti tanto che Ceylon divenne la più prosperosa, civilizzata e moderna Colonia
dell’impero. Ceylon, alla metà del 1870
divenne il maggior produttore di caffè al mondo.
C'era però un problema in agguato. Già nel 1869 nella
piantagione di Madulsina iniziarono a
manifestarsi i segni di una malattia endemica che attaccava le piante di caffè.
Era di natura fungina
(Hemileia vastatrix, conosciuta anche come Coffee Rust) e
nonostante gli sforzi fatti non fu possibile trovare una cura che la
debellasse. L’infestazione si estese presto a tutte le piantagioni dell’isola
e, in meno di dieci anni, tutte le piante di caffè furono distrutte dal fungo.
Visto che la pianta del tè era immune all’attacco del fungo,
gradualmente tutte le piantagioni furono riconvertite alla coltivazione del Tè.
Una piantagione di Tè |
Il merito della riconversione va ascritto alla tenacia di uno degli
agricoltori, James Taylor proprietario della piantagione Loolecondera, che
piantò i primi semi sulla veranda del suo bungalow e che nel 1873 vendette a
Londra i suoi primi tè.
Le raccoglitrici di Tè al termine della giornata lavorativa. |
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