Marrakech; perdersi tra le bancarelle.



La Medina (centro storico) di Marrakech, attorniata dalle antiche mura, è simile a un labirinto con le sue migliaia di vicoli tortuosi e stretti,  su cui si affacciano abitazioni e botteghe dalle mura variopinte, con finestre che disperdono nell'aria odori di spezie e aromi intensi. Qui si apre il caos dei Souk, i mercati di Marrakech. Un ammasso di bancarelle che si estende dalla parte nord della famosa piazza Jemaa El Fna fino alla Medersa Ben Youssef. E’ una vera e propria tappa obbligatoria , per chi passa da Marrakech, che sia interessato o meno a fare acquisti. 


Uno dei tanti vicoli (Derb)


Passeggiando lungo la direttrice principale dove non è raro imbattersi in carretti trainati da asinelli che trasportano le merci più pesanti,  si incontrano tantissime stradine che si aprono ai lati (i Derb). Decidere di seguirne una significa decidere di perdersi, ma a volte è così bello! Si gira a sinistra, poi a destra e poi si seguono i colori, le facce delle persone, per trovarci poi in una piazzetta all’aperto illuminata dal sole.

Un venditore di legna



I Souk hanno vari nomi, a seconda del tipo di mercanzie trattate: c'è Haddadine, il Souk dei fabbri, nella parte nord insieme alle bancarelle di spezie; Kimakhine, il Souk dei costruttori di strumenti musicali; Sebbaghine, il Souk dei tintori di lana;  Semmarine, dei conciatori di  cuoio; Souk El-Bradiia, che espone anfore; Souk Siyyaghin, con luccicanti gioielli, o ancora lo Smata con le sue babbucce.


La tintura della lana

  Ogni piazzetta, ogni angusto vicolo è strapieno di bancarelle che offrono spezie colorate e profumate, specchi di ogni forma decorati e luccicanti, tajine di terracotta smaltata e decorata con una infinità di disegni, babbucce con la punta e senza punta, gioielli d’argento ammucchiati l’uno sull’altro, tappeti annodati a mano uno per uno, ceste enormi di frutta secca di tutti i colori, e poi ceste e cappelli di paglia intrecciata, bottigline decorate di vetro soffiato, barattoli di olive ripiene sott’olio, teiere finemente lavorate, fossili, qualche souvenir, tantissime candele profumate. Ed infine, una teoria di profumi ed odori penetranti che stordiscono la moltitudine di avventori che giornalmente si riversano in questa bolgia infernale.

Per difendersi dal sole martellante, le viuzze sono coperte da una tettoia di canne intrecciate, che fanno filtrare poco sole ed anche poca luce cosicchè l’atmosfera è sempre molto suggestiva con la penombra rischiarata qua e là dalle bancarelle che vendono coloratissime lanterne. La copertura ripara dal sole ma blocca anche la circolazione dell’aria e il calore ristagna assieme alla polvere con i conseguenti disagi.



Passeggiare tra le bancarelle è un'esperienza straordinaria perché il mercato non è soltanto un'esposizione di oggetti immobili in vendita: è vita, profumi, luci, colori, artigiani che costruiscono davanti ai passanti e provano le loro nuove creazioni. E così potrà capitarvi di assistere alla performance gratuita di un liutaio, o ammirare un calzolaio fabbricare un paio di babbucce, vedere le donne tingere un tessuto di un intenso giallo zafferano, o ancora stupirvi di fronte ad un fabbro che sta rimodellando delle lattine per ricavarne una bicicletta.

 Nei souk non si acquista; si contratta. Ovviamente non se ne esce mai vincitori. O meglio: si crede di uscirne vincitori essendo riusciti a dimezzare il prezzo iniziale, ma, come dicono in Marocco,un terzo del prezzo iniziale è pur sempre un congruo guadagno per chi vende. Prendeteci le misure. Io non sono capace, bisogna avere faccia tosta, tanta pazienza e un bel po’ di ironia. È  una sfida continua per poi, alla fine, nella maggior parte dei casi, riuscire a risparmiare solo pochi Dirham  e, quindi, aldilà del divertimento, la convenienza non sempre c’è.
  
 Il cuore di questo enorme mercato è senza dubbio la famosissima piazza  Jemaa el-Fna.

Piazza Jamaa el Fna alla sera


Nella piazza enorme, soleggiata e caotica si incontra ogni genere di attrazione; incantatori di serpenti, indovini, venditori di acqua e caffè e poi, ristorantini mobili dove si può mangiare veramente di tutto. Frutti di mare, carne arrostita, zuppe, couscous e favolose spremute di arancio. 





Di sera, fisicamente provati dalla giornata, provate a fermarvi in piazza Jemaa El Fna a sorseggiare un buon tè sulle terrazze dei numerosi locali che si affacciano sulla piazza; dopo il tramonto la piazza cambia cambia completamente aspetto, e con i suoi chiari edifici che si stagliano contro il cielo rossastro, illuminati dalle lampadine di bancarelle e negozi, e dalle mille e mille lanterne colorate con le fiammelle che danzano agitate da una leggera brezza, offre uno scenario da "Mille e una notte".

Lanterne in vendita sulla piazza


(tutte le foto sono di Graziano e Daniela Lenci)

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