La maschera d’oro di Tutankhamon
"Fra il profondo
silenzio, la pesante lastra si sollevò. La luce brillò nel sarcofago. Ci sfuggì
dalle labbra un grido di meraviglia, tanto splendida era la vista che si
presentò ai nostri occhi: l'effige d'oro del giovane re fanciullo."
Così il grande archeologo britannico Howard Carter descrisse
in seguito l’incredibile emozione di quel momento magico: l'apertura del
sarcofago di Tutankhamon.
La maschera di Tutankhamon, della XVIII dinastia, è il più
celebre dei pezzi esposti al Museo Egizio del Cairo. Questo gioiello dell'arte
universale è un magnifico esempio dell'alto grado di perfezione e di abilità
raggiunto nell'oreficeria durante il Nuovo Regno. La maschera fu scoperta
dall'inglese Howard Carter il 28 ottobre 1925. Quando l'archeologo aprì il
terzo sarcofago, d'oro massiccio, comparve la mummia, con i gioielli sparsi tra
le bende e la celebre maschera che copriva il volto del giovane re.
Quest'ultima aveva lo scopo di proteggere magicamente il riposo del faraone. Le
fattezze della maschera rappresentavano quelle del sovrano che, una volta
rianimato, diventava un dio. Ecco perché nella realizzazione della maschera
venivano utilizzati materiali nobili, come oro e pietre semipreziose. Per gli
egizi la carne degli dei era l'oro e i capelli di lapislazzuli. Il volto del re
appare idealizzato, ma, come aveva affermato Carter, esiste uno stretto legame
fra le arti plastiche e il realismo.
Davanti alla teca nella quale è esposta, si resta a bocca
aperta osservando la finezza della
lavorazione e la brillantezza dei colori originari di questo gioiello che è
stato realizzato oltre 3300 anni orsono.
Dati:
Materiali: oro, lapislazzuli, cornalina, ossidiana, quarzo,
turchese e paste vitree;
Altezza: 54
cm ;
Larghezza: 39,3
cm ;
Peso: 11 kg ;
Archeologo: Howard Carter;
Luogo: Valle dei Re, Tomba n. 62;
Sala: n°3.
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