La maschera d’oro di Tutankhamon


"Fra il profondo silenzio, la pesante lastra si sollevò. La luce brillò nel sarcofago. Ci sfuggì dalle labbra un grido di meraviglia, tanto splendida era la vista che si presentò ai nostri occhi: l'effige d'oro del giovane re fanciullo."
 
(foto Graziano e Daniela Lenci)
Così il grande archeologo britannico Howard Carter descrisse in seguito l’incredibile emozione di quel momento magico: l'apertura del sarcofago di Tutankhamon.

La maschera di Tutankhamon, della XVIII dinastia, è il più celebre dei pezzi esposti al Museo Egizio del Cairo. Questo gioiello dell'arte universale è un magnifico esempio dell'alto grado di perfezione e di abilità raggiunto nell'oreficeria durante il Nuovo Regno. La maschera fu scoperta dall'inglese Howard Carter il 28 ottobre 1925. Quando l'archeologo aprì il terzo sarcofago, d'oro massiccio, comparve la mummia, con i gioielli sparsi tra le bende e la celebre maschera che copriva il volto del giovane re. Quest'ultima aveva lo scopo di proteggere magicamente il riposo del faraone. Le fattezze della maschera rappresentavano quelle del sovrano che, una volta rianimato, diventava un dio. Ecco perché nella realizzazione della maschera venivano utilizzati materiali nobili, come oro e pietre semipreziose. Per gli egizi la carne degli dei era l'oro e i capelli di lapislazzuli. Il volto del re appare idealizzato, ma, come aveva affermato Carter, esiste uno stretto legame fra le arti plastiche e il realismo.

Davanti alla teca nella quale è esposta, si resta a bocca aperta osservando la  finezza della lavorazione e la brillantezza dei colori originari di questo gioiello che è stato realizzato oltre 3300 anni orsono.




Dati:
Materiali: oro, lapislazzuli, cornalina, ossidiana, quarzo, turchese e paste vitree;
Altezza: 54 cm;
Larghezza: 39,3 cm;
Peso: 11 kg;
Archeologo: Howard Carter;
Luogo: Valle dei Re, Tomba n. 62;

Sala: n°3.

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