Beijing: Il Tempio del Cielo
Nella Cina imperiale non
vi era luogo più sacro e ancestrale del Tempio del Cielo. Il complesso
religioso, situato 3
chilometri a sud di piazza Tiananmen, non è solo un
raffinato esempio di architettura Ming, con le sue pagode di legno costruite
senza utilizzare chiodi.
Il tempio è stato progettato seguendo ferrei
principi di numerologia e di feng shui, l’arte geomantica che individua i luoghi e i
modi propizi per erigere edifici. In questo senso i luoghi occupati dal tempio
sono la massima espressione del feng shui: i
geomanti che parteciparono alla sua costruzione, tra il 1406 e il 1420,
decretarono che è in questo punto che la Terra incontra il Cielo. Il Tian Tan, nome cinese
del complesso, fa parte del progetto di ristrutturazione di Pechino attuato
all’inizio del XV secolo, quando l’imperatore Yongle vi ritrasferì la capitale.
Il complesso fu costruito contemporaneamente alla Città Proibita e per cinque
secoli è stato utilizzato per i riti propiziatori dell’imperatore, che non a
caso era il Figlio del Cielo. La gente comune non aveva accesso al tempio, che
era retto da ufficiali di culto taoista. I riti di unione tra terra e cielo,
tuttavia, fanno parte delle tradizioni cinesi da ancor prima che si diffondesse
il taoismo.
La cerimonia per un buon raccolto. Gli imperatori delle dinastie Ming e Qing si recavano al
Tempio del Cielo due volte all’anno, ma vi tornavano una terza volta se durante
l’estate vi era troppa siccità. Il rituale più importante era quello per un
buon raccolto che si teneva durante il solstizio d’inverno. L’imperatore
digiunava per tre giorni, due dei quali li trascorreva all’interno della Città
Proibita. Durante il terzo giorno si recava al Tempio del Cielo, seguendo un
programma che scandiva minuziosamente i riti, i gesti e perfino i movimenti da
compiere: ogni errore rispetto al programma era interpretato come di cattivo
auspicio.
L’imperatore
attraversava in corteo una Pechino deserta, poiché alla gente comune era dato
ordine di rimanere serrata in casa, e trascorreva la notte nella Sala
dell’Astinenza, che si trova nei pressi della porta occidentale. Il mattino
successivo, due ore prima dell’alba, iniziava la cerimonia vera e propria, che
si teneva presso l’Altare Circolare. La cerimonia prevedeva nove fasi e
l’offerta sacrificale di animali. Era scandita dal suono dei tamburi e fuochi
altissimi illuminavano la buia mattina invernale. Era in questo modo che
l’imperatore si metteva in contatto con il Cielo, a cui chiedeva un’annata
ricca e prosperosa.
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