Beijing: Il Tempio del Cielo


Nella Cina imperiale non vi era luogo più sacro e ancestrale del Tempio del Cielo. Il complesso religioso, situato 3 chilometri a sud di piazza Tiananmen, non è solo un raffinato esempio di architettura Ming, con le sue pagode di legno costruite senza utilizzare chiodi.
 
(foto Graziano e Daniela Lenci)
Il tempio è stato progettato seguendo ferrei principi di numerologia e di feng shui, l’arte geomantica che individua i luoghi e i modi propizi per erigere edifici. In questo senso i luoghi occupati dal tempio sono la massima espressione del feng shui: i geomanti che parteciparono alla sua costruzione, tra il 1406 e il 1420, decretarono che è in questo punto che la Terra incontra il Cielo. Il Tian Tan, nome cinese del complesso, fa parte del progetto di ristrutturazione di Pechino attuato all’inizio del XV secolo, quando l’imperatore Yongle vi ritrasferì la capitale. Il complesso fu costruito contemporaneamente alla Città Proibita e per cinque secoli è stato utilizzato per i riti propiziatori dell’imperatore, che non a caso era il Figlio del Cielo. La gente comune non aveva accesso al tempio, che era retto da ufficiali di culto taoista. I riti di unione tra terra e cielo, tuttavia, fanno parte delle tradizioni cinesi da ancor prima che si diffondesse il taoismo.

La cerimonia per un buon raccolto. Gli imperatori delle dinastie Ming e Qing si recavano al Tempio del Cielo due volte all’anno, ma vi tornavano una terza volta se durante l’estate vi era troppa siccità. Il rituale più importante era quello per un buon raccolto che si teneva durante il solstizio d’inverno. L’imperatore digiunava per tre giorni, due dei quali li trascorreva all’interno della Città Proibita. Durante il terzo giorno si recava al Tempio del Cielo, seguendo un programma che scandiva minuziosamente i riti, i gesti e perfino i movimenti da compiere: ogni errore rispetto al programma era interpretato come di cattivo auspicio.
L’imperatore attraversava in corteo una Pechino deserta, poiché alla gente comune era dato ordine di rimanere serrata in casa, e trascorreva la notte nella Sala dell’Astinenza, che si trova nei pressi della porta occidentale. Il mattino successivo, due ore prima dell’alba, iniziava la cerimonia vera e propria, che si teneva presso l’Altare Circolare. La cerimonia prevedeva nove fasi e l’offerta sacrificale di animali. Era scandita dal suono dei tamburi e fuochi altissimi illuminavano la buia mattina invernale. Era in questo modo che l’imperatore si metteva in contatto con il Cielo, a cui chiedeva un’annata ricca e prosperosa.


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