Étretat, Francia. (49°42′N - 0°12′E)
Étretat è oggi una cittadina
francese del dipartimento della Senna Marittima, nella regione dell'Alta
Normandia. Affacciata sul Canale della
Manica è una delle principali località turistiche della Costa d'Alabastro che prende il nome dal colore delle sue magnifiche falesie formate da calcare, gesso e
selce.
Veduta di Etretat con gli straordinari faraglioni |
Sorta come un modesto villaggio di rudi pescatori che intraprendevano un viaggio
lungo nove mesi verso le coste canadesi per la pesca del merluzzo sui banchi di Terranova, la località oggi è una
delle stazioni balneari più rinomate della Francia per la bellezza delle
spiagge ghiaiose, ma soprattutto per le sue candide falesie calcaree a picco
sul mare.
Particolare delle candide falesie |
Victor Hugo, nel 1853 scriveva: “Quello che ho visto a
Etretat è formidabile. È l’architettura più grande che esista.”
Già agli inizi del
XIX secolo, negli ambienti mondani si parlava della cittadina normanna
soprattutto dopo che la
Regina Ortensia e la Duchessa di Berry vi avevano lanciato la moda dei
bagni di mare. Un po’ più tardi, i pittori paesaggisti cominciarono ad
interessarsi delle scenografiche scogliere. Iniziò Eugene Boudin, che fu
seguito a breve dal giovane Claude Monet (che vi prese dimora), Camille Courot,
Gustave Courbet e, molto più tardi, Matisse.
La spiaggia di Etretat divenne una delle più famose di
Francia durante la seconda metà del XIX secolo. Furono costruite numerose ville
in stile Belle Epoque nelle quali si insediò l’alta borghesia attirando tutta
la buona società parigina: Offenbach,
Guy de Maupassant e Andrè Gide.
Etretat fece il giro del pianeta sottoforma di cartolina
postale e sottoforma di romanzo poliziesco grazie a Maurice Leblanc (il padre di Arsenio
Lupin).
La visita di questo meraviglioso villaggio di pescastori
incastonato fra le due scogliere più suggestive della costa: le falesie d’Amont
e d’Aval, vi lascerà senza fiato. La
Falaise d'Aval con il suo scenografico arco è nota grazie
anche a Guy de Maupassant che la descrisse come "un elefante che immerge
la proboscide nell'acqua". La vicina Aiguille è una guglia di roccia
bianca alta 70 m che sembra emergere dall'acqua come un
obelisco mentre la
Manneporte , (dal latino "magna porta"), è un altro
arco formato nella falesia. Sulla Falaise d'Amont si trova invece il luogo in cui
furono visti per l'ultima volta nel 1927 i due aviatori che tentarono la
trasvolata dell'atlantico e la chiesa di Notre-Dame des Flots in stile gotico,
ex voto dei marinai
Se il tempo in cui le donne venivano a lavare i panni sulla
spiaggia è oramai storia, Étretat è ancora il luogo delle emozioni vere in cui
l’uomo è a diretto contatto con una natura semplicemente bella e fragile. La
sbalorditiva verticalità delle falesie della Costa d’Alabastro contrasta
armoniosamente con la dolcezza della spiaggia. Il crepitio dei ciottoli, sui
quali i bambini amano lasciarsi scivolare, risponde al sussurro delle onde
trasportandovi così in un universo incantato.
Che voi siate in barca o in cima a queste maestose scogliere
calcaree, vi stupirete davanti allo splendore di un paesaggio unico al mondo.
Qui, non tutte le leggende hanno bisogno di essere scritte, esse vivono in
questo luogo la cui fama millenaria non ha intaccato la sua bellezza selvaggia.
Veduta della scogliera con la chiesina di Notre Dame des Flots |
A dispetto della loro maestosità le alte falesie sono però
composte da materiali molto fragili e poiché sono continuamente sottoposte
all’azione del mare e dei venti, subiscono una continua erosione.
Man mano che la base si erode, viene a mancare il sostegno
per la parte alta della falesia, che non poggiando su nulla, cade in mare.
Il gesso che in gran parte le compone si dissolve nell'acqua
dandole a riva un colore lattiginoso grigio-bronzeo, mentre i pezzi di selce
rotolando, assumono forme perfettamente levigate che costituiscono le
cosiddette "galets", che formano spiagge di ghiaia e sassi. Si
calcola che ogni anno le falesie soffrano una erosione di 60/90 cm.
Daniela in posa..... (tutte le foto sono di Graziano e Daniela Lenci) |
Commenti
Posta un commento