Runway 13/31 . Il brivido di atterrare al Kai Tak International Airport di Hong Kong.


Costruito nel 1925, l’aeroporto è stato, fino al 1998 l’unico scalo del più  importante centro finanziario dell’estremo oriente.

L'avvicinamento finale alla 13/3


Nel 1922, i due uomini d'affari Ho Kai e Au Tak costituirono la  Kai Tak Investment Company, e acquistarono dei terreni a Kowloon,  per destinarli al mercato immobiliare. Il progetto immobiliare non prese quota ed allora i due soci decisero di utilizzare i terreni per edificarvi un aeroporto, costituito da un'unica pista in erba.

Nel 1924, l'aviatore Harry Abbott aprì presso l'aeroporto la Abbott School of Aviation. Nello stesso periodo la Royal Air Force prese in gestione lo scalo.
Nel 1928 fu costruito un pontile in calcestruzzo a beneficio degli idrovolanti che atterravano nella vicina baia di Kowloon.
Nel 1935 l'aeroporto fu dotato di hangar e torre di controllo e l'anno dopo fu creata la prima compagnia aerea di Hong Kong.

Nel 1941 Hong Kong fu conquistata dal Giappone. Gli invasori provvidero ad ampliare il Kai Tak, con l'ausilio dei prigionieri di guerra. Furono costruite due piste in cemento, la 13/31 e la 07/25
1945-1970[modifica | modifica wikitesto]
Tra il settembre 1945 e l'agosto 1946, lo scalo fece da base per la Royal Navy, assumendo il nome di "HMS Nabcatcher",[9].

Nel 1954 si iniziò a parlare di una trasformazione del Kai Tak in aeroporto civile.[4] Nel 1957 la pista 13/31 fu allungata a 1.664 m, mentre la 7/25 fu lasciata a 1.450 m;[10] La BOAC iniziò a operare voli Londra-Tokyo via Hong Kong nell'estate 1957 con i Bristol Britannia 102. Nel 1958 la pista 13/31 fu estesa a 2.542 m di lunghezza, mediante espropri di terreno e opere di polderizzazione. Nel 1962 fu inaugurato un nuovo terminal passeggeri[4] e nel 1975, con la demolizione della pista 7/25, la pista 13/31 fu allungata a 3.390 m.

Nel 1974 la pista 13, che richiedeva una complessa manovra per l'atterraggio, tale da impedire l'installazione di un sistema ILS, fu dotata di Instrument Guidance System (in sostanza una specie di ILS modificato), al fine di rendere gli atterraggi più sicuri.

Un volo China Airlines finito in mare al termine della pista
  
Hong Kong, specialmente in epoca moderna, ha sempre dovuto combattere con la scarsità di spazio a sua disposizione. Stretta tra le montagne ed il mare, la città è stata costretta a svilupparsi in verticale tanto che oggi Il suo centro economico è una vera e propria selva di grattacieli. Per adeguare la viabilità al sempre maggior numero di veicoli circolanti, nel corso degli anni si è dato il via a numerosi progetti che con massicci interventi di polderizzazione hanno consentito di strappare  al mare strisce di terreno utilizzabile per l’ampliamento dei tracciati stradali.


Un aeroporto, anche se aveva bisogno di enormi estensioni di territorio che, in quel particolare luogo aveva un valore enorme, era però una struttura essenziale e quindi irrinunciabile. L'aeroporto Kai Tak era situato in una zona altamente urbanizzata a est della Baia di Kowloon. A meno di 10 km a nord/nord-est della struttura vi erano dei rilievi collinosi alti fino a 609 m. A est della pista, le colline distavano solo 5 km. A sud dello scalo vi era il Victoria Harbour e l'isola principale di Hong Kong, anch'essa dominata da alte colline.

Un volo Cathay Pacific in atterraggio sulla 13/3

Il vecchio aeroporto Kai Tak, era stato anch’ esso oggetto di profonde ristrutturazioni nel corso degli anni per poter contenere il sempre maggiore traffico aereo. Nel corso degli anni le piste utilizzabili erano state ridotte fino a che, ne era rimasta soltanto una: la 13/31. La pista, lunga 3390 metri, era stata ampliata ed allungata strappando ulteriore spazio al mare ma a causa dei forti venti e delle vicine montagne, che impedivano un avvicinamento diretto alla pista, le manovre di approccio all’atterraggio erano molto complesse e difficili.  

Il difficile avvicinamento alla pista


La zona attorno all'aeroporto, in special modo verso specie  settentrione, aveva subìto nel tempo un vasto processo di urbanizzazione, sicché lo scalo si era via via ritrovato serrato in mezzo a una sterminata selva di edifici, anche di notevoli dimensioni.
In pratica, i piloti, già a bassa quota, arrivavano dal mare diretti verso le montagne. A velocità ridotta per l’approssimarsi dell’atterraggio dovevano compiere una stretta virata che li portava a sfiorare la sommità dei grattacieli e poi, combattendo con le frequenti raffiche di vento che facevano sbandare l’aeromobile toccavano terra e si attaccavano ai freni per evitare i finire la loro corsa in mare.

Il brivido delle manovre finali

 Nel 1974 la pista 13/3, che richiedeva una complessa manovra per l'atterraggio, tale da impedire l'installazione di un sistema ILS, fu dotata di Instrument Guidance System (in sostanza una specie di ILS modificato), al fine di rendere gli atterraggi più sicuri.

Normali scene di vita quotidiana

La continua espansione economica e demografica di Hong Kong fece salire a dismisura il traffico al Kai Tak, che era stato progettato per ospitare al massimo 24 milioni di passeggeri all'anno. Nel 1996 dallo scalo transitarono invece 29.5 milioni di passeggeri e più di 1.56 milioni di tonnellate di merci rendendolo il terzo aeroporto più trafficato al mondo. Nel frattempo, l'area urbana di Kowloon si era notevolmente espansa, e l'aeroporto si ritrovò presto serrato in una selva di edifici residenziali, che gli aerei in arrivo dovevano necessariamente sorvolare a bassa quota, causando intollerabili livelli di inquinamento acustico. Il governo locale, oltre a limitare per sicurezza l'altezza degli edifici, impose lo stop dei voli da mezzanotte fino alle 6:30 del mattino.

Una manovra di avvicinamento

Nei tardi anni 1980, il governo di Hong Kong si convinse finalmente che c’era bisogno di un nuovo, moderno aeroporto per sostituire il Kai Tak, ormai troppo vetusto e pericoloso. Per la realizzazione del nuovo progetto, fu  scelta l'isola di Chek Lap Kok.

Il 6 luglio 1998 il nuovo aeroporto di Chek Lap Kok fu aperto al pubblico e subito si provvide a togliere dal Kai Tak tutte le attrezzature e gli aerei che si trovavano.

Alle ore 01:28, dopo che anche l'ultimo aereo se ne fu andato, l'aeroporto Kai Tak chiuse i battenti. Questi furono gli ultimi servizi operati:

Il 6 luglio 1998, alle ore 23:38 il volo  Dragonair KA841, proveniente dall'aeroporto di Chongqing atterrò per l’ultima volta sulla pista 13/3 del Kai Tak mentre, poco più di trenta minuti dopo, dalla stessa pista  decollava il volo  Cathay Pacific CX251 diretto a Londra Heathrow. Alle 1:28 del 7 luglio 1998, il Kai Tak International Airport fu definitivamente chiuso al traffico e tutte le attrezzature furono trasferite al nuovissimo aeroporto di Chek Lap Kok. Nella torre di controllo si tenne una breve cerimonia di commiato, al termine della quale un controllore del traffico aereo spense le luci sulla pista e disse alla radio:

"Good bye Kai Tak, and thank you"


Tra il dicembre 2003 e il gennaio 2004 l'ex terminal passeggeri fu demolito.


Io ho provato il brivido in un soleggiato mattino dell'ottobre 1988. Eravamo in viaggio di nozze su un volo Thay proveniente da Bangkok. Eravamo già molto bassi quando l'aereo iniziò la virata finale di avvicinamento alla pista. Ero al finestrino; l'ala si abbassò ed io dal finestrino riuscii a vedere alcuni cinesi che stavano stendendo il bucato sul tetto degli edifici sotto di noi. Ebbi l'impressione di trovarmi lì con loro da tanto che erano vicini!


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